principi di lavoro
Gli anni di studio e di esperienza professionale ospedaliera mi hanno convinto dell'utilità di alcuni principi base della tradizione clinica, che ritengo fondamentali nella pratica medica della cura della Salute:
- Primum non nocere: curare significa non nuocere, cioè utilizzare per prime le terapie efficaci che non abbiano effetti collaterali o secondari o indesiderati, che non facciano stare peggio o che limitino la fisiologia e la vita delle persone.
- L'Unità indivisibile dell'individuo umano nelle sue componenti: fisica, emozionale, mentale, sociale e spirituale. La malattia e la Salute comprendono tutte le componenti in varia percentuale. Ogni persona è un individuo unico, che merita di essere studiato nella sua singolarità. Ognuno di noi ha la propria fisiologia corporea, il proprio modo di ammalarsi e il proprio modo di guarire: differente rispetto a tutti gli altri.
- Avere sempre bene in mente i 3 LIMITI presenti sempre in ogni momento (come scriveva Hahnemann, il fondatore dell''omeopatia, nella VI edizione dell'Organon). Primo limite è il medico, che non comprende adeguatamente il paziente o non ha studiato abbastanza, ecc. Il secondo limite è il farmaco, che non è adatto alla necessità del momento o non è stato ben prodotto Infine il terzo limite è il paziente, che non è consapevole di alcuni sintomi, li omette, non è sensibile alla terapia o lo è troppo.
- Sintomi e malattie sono il modo migliore con cui quell'organismo ha cercato di adattarsi e di rispondere alle esigenze esterne che ha incontrato. Sono un aiuto alla prognosi e alla terapia, non un ostacolo o un male da combattere e distruggere.
Togliere la malattia non significa mettere dentro Salute. La quantità di Salute presente è proporzionale alla Energia della Chimica Cellulare che può essere prodotta e utilizzata dal METABOLISMO, che è espressione dell'Energia Vitale. E' una proprietà intrinseca, inerente in ogni cellula, tessuto, organo, individuo-persona. La Salute è parte di ciò che distingue un essere in vita da un organismo privo di vita.
- Per interpretare come procede la cura, se è efficace o meno, non è sufficiente il senso di benessere che il paziente riferisce. Occorre che si modifichino anche i segni obiettivi. Ma i principi prognostici fondamentali sono ben descritti dalle "leggi di Hering", medico omeopata dell'epoca di Hahnemann:
i sintomi si risolvono dall'interno verso l'esterno, dall'alto verso il basso, dagli organi più importanti a quelli meno importanti e nell'ordine inverso della loro comparsa. La cura che porta alla guarigione comporta la ricomparsa e la soluzione definitiva di vecchi sintomi.